"Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un
artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo
cuore è un artista"
(San Francesco
d'Assisi)
a Cristiano de Matteis,
Tony Gallo, Giuseppe Inglese, Park Eun Sun,
Giuseppe Ciracì, Silvia Papas, Beatrice Gallori,
Nicola Villa, Francesco De Prezzo, Severino del Bono
che ogni giorno creano l’Arte
Buongiorno mio
interlocutore, buongiorno a te che oggi ti sei avvicinato al sottoscritto e al
mio pensiero per mezzo di uno scritto, attraverso un’opera d’arte, per sentito
dire o semplicemente quasi per sbaglio.
Chi sono? Sono
un artista, un “invasato dall’arte”, di quale arte? Pittura, scultura,
fotografia, video non è importante e mi
rivolgo a te per parlare quasi con me stesso e dire chi sono. Ho tante cose da
dire e tante altre da fare. Le prime in assoluto sono le stesse che chiunque
prova nei confronti di un oggetto, di una persona o di un sentimento, sono
quelle che anche tu desideri.
TONY GALLO
Sognare,
sperare, avere voglia che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che
arrivi l’improbabile.
Trovarsi di
fronte una strada da percorrere disseminata di persone che si perdono, che si
affiancano, che accompagnano e che magari poi si dimenticano di te, di chi sei
e di che cosa sei stato. È cosi difficile trovare il proprio percorso, amare la
propria condizione e il proprio divenire, spesso con l’arte che sia essa
musicale, scrittura, visiva, aiuta a soffermarsi in questi momenti e a trovare
questi spazi che si snodano lungo, appunto, i tragitti che si fanno.
BEATRICE GALLORI
Sognare,
sperare, avere voglia che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che
arrivi l’improbabile.
Quasi un sogno
sereno ad occhi aperti in cui tuffarsi e vedere, guardare, comunicare
attraverso le emozioni nonostante siano esse viste come qualcosa di sorpassato
e fuori tempo.
SILVIA PAPAS
Un artista
prende i colori, uno spray, un pennello, uno scalpello, una macchina
fotografica e usa i mezzi per segnare la propria strada prima e l’altrui dopo,
dove ci si riconosce e ritrova. Allora quell’opera diventa di tutti, diventa
tua, segnata e sognata per sempre.
FRANCESCO DE PREZZO
Sognare,
sperare, avere voglia che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che
arrivi l’improbabile.
Ripetizione dal
sapore decadente e romantico ma ognuno che si appresta a creare si mette
davanti ai sogni, alle cose devono accadere, alla speranza che accada
l’impossibile e che si desti l’improbabile.
Senza pensare
che la paura del “riuscirò a dire quello che voglio per mezzo dell’arte?”
infonde la paura o instilli, viceversa, il peccato di presunzione.
GIUSEPPE CIRACI
Ogni artista si
crea uno spazio creativo, può essere chiamato in tanti modi: atelier, studio,
che poi sono infine garage riadattati, mansarde rimesse a nuovo, scantinati
lontani dai rumori, baracche alla meno peggio, qualcuno invece trasforma la
casa che diventa posto dove si vive, si mangia, si lavora, hangar e
capannoni per i più esigenti, silenzio
fatto di musica, perplessità e chiusure per tutti.
CRISTIANO DE MATTEIS
CRISTIANO DE MATTEIS
Si parte con una
buona dose di isolamento, di dubbi, di condizioni che poi scattano come un
lampo nel momento in cui si crea, per questo l’artista ha bisogno di
confrontarsi con gli altri esponendo le sue cose, ha bisogno di conferme, di
critiche, di idee nuove ma anche di rispetto, di aiuto, di plausi e di
aggiustamenti.
GIUSEPPE INGLESE
Non sempre
arrivano i successi o le approvazioni, anzi, sono più le stroncature e le
cattiverie dette solo per invidia o solo per il gusto di farlo. No no, niente
buonismi, siate reali e realisti, sia chi crea che chi abbisogna delle
creazioni come spettatore e pubblico non si avvalga di un muro divisorio per
panico, per malevolenza, per bisogno ma associ il fattore di rischio di non
piacere, fa male.
SEVERINO DEL BONO
Il rifiuto fa male, non essere riconosciuti, apprezzati o
aiutati nel proprio cammino, non importa se ad un vernissage cento si
complimentano, basta solo uno che si avvicini ad un’opera con una smorfia di
disgusto e per tutta la sera il pensiero si rivolgerà solo a quell’unica
persona che non ha apprezzato il lavoro e la fatica rendendo vano il consenso
di tutti gli altri.
NICOLA VILLA
I pensieri si
accavallano e si cerca il motivo, la logica del perché non sia piaciuta, del
perché non si piace. I gusti sono diversi, la differente questione di ciò che
sia bello o brutto, di ciò possa dare un’emozione o meno, tutto differisce di
fronte ad un’opera.
PARK EUN SUN
Ore di lavoro,
ripensamenti, cancellazioni, titubanze, mai paghi e mai fermi, sempre con il
pensiero e la paura di mostrarsi troppo o troppo poco.
Quando si compra
un’opera si compra anche questo: il sudore, le lacrime e un pezzo di anima di
chi l’ha prodotta, si compra un’idea e un pensiero, oggi il mio, quello che
regalo a te.
Perché? Perché è
così sempre per gli stessi motivi, per sognare, per sperare, per avere voglia
che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che arrivi l’improbabile.
Massimiliano
Sabbion
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