“L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e
che dobbiamo riempire di senso,
sempre e comunque”
(Enzo Jannacci)
Un pensiero, un’idea,
quando si trasforma e nasce si impadronisce della creatività dell’artista che
ne forgia la forma e li mette in atto per mezzo delle opere dando vita a quelle
stesse idee e pensieri.
Non sempre è
facile passare dalla testa al cuore e creare un risultato che metta d’accordo
entrambi.
Gli artisti
compongono con le immagini quello che ognuno vuole esprimere con le parole e le
rappresentazioni visive arrivano a colpire direttamente senza bisogno di
aggiungere suoni, solo visioni.
Un’immagine che
traduce un’emozione si sviluppa in molteplici realtà: dallo scarabocchio fatto
per noia su un foglio, dall’impegno affrontato davanti ad una tela o ad un muro
graffiato, da una scultura plasmata di sogni e idee, la creatività è sempre in
movimento.
MARCO CHIURATO
Si parla spesso
di “morte dell’arte” o al contrario
di “rinascita artistica” esaltando
ora il mondo figurativo ora il mondo astratto e concettuale, da un iperrealismo
fotografico aderente come una seconda pelle alla realtà di certe composizioni
pittoriche, come nei casi di Duane
Hanson, Severino dal Bono, Manuel Pablo Pace, Ron Mueck e Diego Diaz che condiscono immagini ed
emozioni, fino al rapporto con il proprio Io che scatta nelle opere e nelle performance
sia body che video o pittoriche di artisti come Pipilotti Rist, Marco Chiurato, Dominique
Rayou, Marina Abramovic e Francesco
de Prezzo.
DIEGO DIAZ
La “morte
artistica” avviene solo quando si sente dire: “Non mi viene in mente niente…”
oppure ci si arrende di fronte ad una liquidatoria affermazione come: “Tutto
è già stato fatto, visto e prodotto: a che serve creare?”.
DOMINIQUE RAYOU
Credere nella
creatività, nelle stanze che puzzano di sogni e colori, di materiali ed
elementi che diventano l’atto della creazione, è ciò che distingue e dà vita
attraverso un segno o ad un sogno, in fondo la differenza è ben poca nel
lessico, solo di una sillaba… Un segno può diventare un sogno e un sogno si può
tradurre in un segno.
Così, parlare di
“rinascita artistica”, solo perché ci si è accorti nuovamente di un determinato
autore, è sinceramente poca cosa nel marasma di parole e fatti che costellano
il nostro quotidiano, non significa che il “creatore” di opere sia scomparso,
solo “momentaneamente assente” come
recita spesso la voce di una anonima segreteria telefonica: me ne sono andato
per un po’ ma non preoccupatevi, (ri)torno.
FRANCESCO DE PREZZO
Rinascere
significa azzerare tutto quello che è stato, passato e precedente e
ricominciare daccapo, inventando nuovi linguaggi e portando ad un’elevazione
diversificata a quello che si è prodotto prima, i risultati? Buoni, molto buoni
o addirittura pessimi, dipende. Sono processi creativi che a volte hanno
bisogno di spazio e tempo per essere assorbiti e capiti, un po’ come se
l’artista di turno se ne fosse andato in letargo e aspettasse la stagione
primaverile per rifiorire e riemergere, appunto, rinascere.
SEVERINO DEL BONO
Il via vai di
idee viaggia negli spazi adibiti all’esposizione dei risultati finali: fiere,
mostre, gallerie, vecchi palazzi riconvertiti per ospitare associazioni e sale
convegni, musei, spazi pubblici, spazi privati, tutto ciò che serve a rendere
visibile la realtà creativa.
Il via vai di
idee viaggia, si prodiga anche nello spazio web tra social network costellato
di applicazioni e social come Instangram
Facebook, Pinterest, Linkedin solo per citarne alcuni, una rete che
intesse un tessuto artistico a livello globale abbattendo i muri delle
diversità sociali, politiche e religiose, tutto a favore invece di una
inventiva e fantasia senza confini.
MANUEL PABLO PACE
Per questo nel
contesto storico globale è difficile in questo momento inquadrare un solo
movimento o scuola, la sperimentazione artistica è varia e si amplia a contatto
con altri stili e artisti dove ognuno porta il proprio bagaglio culturale e
storico che, inevitabilmente, si fonde con quello di altri artisti e la
commistione si fa unica e originale.
Parlare di
“morte dell’arte” o di “rinascita artistica” diventa quindi necessario quando
si discorre di Arte, tutto è già stato visto e creato, altro ancora ci aspetta
con nuove contaminazioni e fusioni, nuovi materiali, nuovi spazi, nuove
creazioni.
PIPILOTTI RIST
Due facce della
stessa medaglia, una dicotomia che sempre si ripete tra positivo e negativo,
tra bianco e nero, tra innovazione e conservazione.
È ciò che
chiamiamo esistenza ed esperienza sensoriale che alla fine si fonde con la
sensibilità artistica e, sia essa bella o brutta in maniera soggettiva od
oggettiva, ci regala artisti e opere che appagano il nostro bisogno di
continuare a stimolare la visione e la capacità di dare chiarezza alla nostra
esistenza.
ALBERT CAMUS
Aveva ragione Albert Camus quando diceva che: “Se il
mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe”, dai dubbi nascono le
certezze, dai pensieri le parole e dall’arte le visioni che accompagnano l’uomo
nella vita, simbolo e testimonianza di ciò che è.
Massimiliano
Sabbion
No comments:
Post a Comment